Report Seminario Shinto Muso Ryu Jodo – Foligno 2019

Per la prima volta un seminario di Shinto Muso Ryu Jodo (SMR) si è svolto in Umbria, a Foligno, nel cuore dell’Italia. Il seminario è stato organizzato dall’Inyokai Dojo e si è tenuto il 19 e 20 Gennaio 2019 sotto la direzione del Sensei Lorenzo Trainelli (SMR Go-Mokuroku, Chuden FEJ) del Seiryukan Dojo di Milano e ha visto la partecipazione di 24 allievi provenienti da 8 diversi gruppi di studio nazionali: Milano, Udine, Padova, Roma, Foligno, Osimo, Napoli e Bari.

Il livello tecnico del seminario è stato arricchito dalla presenza di Maria Rosa Valluzzi (SMR Sho-mokuroku, Shoden FEJ) dello Tsuki Kage Dojo di Padova e di Daniele Romanazzi (SMR Okuiri) del Takehaya Dojo di Roma.

Venerdì 18 si è tenuta la presentazione del seminario all’Inyokai Dojo con una lezione introduttiva volta principalmente ai neofiti e condotta da Maria Rosa Valluzzi insieme a Daniele Romanazzi. Sono stati presentati i primi kihon della scuola e mostrate le applicazioni pratiche di difesa con il bastone (Jo) da avversario armato di spada (Ken) ovvero le ragioni per cui la nostra scuola ha preso origine.

Il seminario si è aperto ufficialmente la mattina di sabato 19 Gennaio e da allora per tutto il week-end si sono succedute fasi di intenso lavoro tecnico oltre che interiore unito a momenti conviviali.

Il tema proposto per il seminario è stata la prima delle “Tredici regole d’oro del Jo” presentate nel libro “Jo no hinkaku” (“La dignità del Jo”) di Hamachi Koichi Shihan. Questa recita: “Mi o motte hito o tasukeru tsue no goto kono sugata koso mononofu no michi” (“Il bastone è un aiuto per l’uomo, ma allo stesso tempo rappresenta la Via del guerriero”) e nelle successive considerazioni Hamachi Sensei afferma che il Jo simboleggia tre virtù:

Saggezza, rappresentata dalla forma dritta del Jo; Benevolenza, che si manifesta nella rotondità del Jo; Coraggio, simboleggiato dalla forte sostanza di cui è fatto il Jo.

Queste parole e le loro implicazioni hanno dato modo ad ognuno di noi di riflettere ulteriormente sulla profondità di una tale pratica marziale aggiungendo un ulteriore tassello a quella che dovrebbe essere la comprensione della Via.

La parte propriamente tecnica del seminario è iniziata, come al solito, con l’esecuzione dei 12 kihon della scuola ed è proseguita con gli esercizi di Suburi ed Uchi Komi approfondendo lo studio dei principi base della pratica marziale armata sia di Jo che di Ken.

Dopo la pausa pranzo trascorsa in una nota “tavola calda” della città, l’attività è ripresa a pieno regime dividendo il gruppo tra principianti e più avanzati: gli uni, supervisionati dalla presenza costante dei sempai, hanno continuato con lo studio dei kihon tandoku e sotai mentre gli altri sono passati allo studio dei kata della scuola.

Ampio spazio è stato concesso alle domande tecniche da parte dei partecipanti alle quali Trainelli Sensei ha sempre risposto in modo esaustivo. Costante è stato anche l’invito a cambiare spesso partner per la pratica in modo che tutti potessero sperimentare l’efficacia della propria tecnica su differenti avversari: poche parole e molto lavoro come è nell’insegnamento delle koryu.

La pratica pomeridiana del sabato si è conclusa con una sessione di esami dal 5° al 2° kyu: complimenti per il passaggio di grado!

La sera è stata l’occasione per riunirci e trascorrere un po’ di tempo insieme a casa degli organizzatori del seminario Lorenzo&Gino Ricci. Antipasti fatti in casa e un po’ di buoni e sani prodotti del territorio Umbro hanno fatto da cornice all’atmosfera familiare ed amichevole che si respira sempre in queste occasioni, diventate ormai una costante dei nostri incontri e, a ragione, ufficializzate come “Bordelloni”!

La domenica la pratica è continuata con la stessa intensità del primo giorno e, sempre divisi in due gruppi di studio, mentre i principianti sono stati introdotti nei kata del Tokushu Waza, i più avanzati hanno approfondito invece i kata della serie Chudan.

Al termine della sessione mattutina il seminario si è concluso con il tradizionale Embu che questa volta è stato arricchito dalla presenza di altre pratiche marziali grazie alla forte multidisciplinarietà di alcuni dei praticanti presenti. Sono state mostrate le scuole Ryushin Shouchi Ryu Iaijutsu insieme alla Hyoho Niten Ichi Ryu Kenjutsu, tecniche di Aikiken oltre che, ovviamente, alcuni kata delle differenti serie dello Shinto Muso Ryu Jodo.

Un ringraziamento sincero va ancora una volta a Lorenzo Trainelli insieme a Maria Rosa Valluzzi e a Daniele Romanazzi i quali, con la loro diponibilità e preziosa presenza, hanno ancora una volta contribuito a mettere un tassello importante nella diffusione del Jodo in Italia, nella creazione di un gruppo di praticanti ben formati e, soprattutto, uniti in una grande famiglia.

Il nostro abbraccio più forte va a Pascal Krieger Sensei ovvero a colui che ha reso possibile tutto ciò, che ha reso grande in Europa e nel mondo questa realtà marziale e al quale facciamo il nostro più profondo augurio di una completa e pronta guarigione: FORZA PK!!!